Sunday, September 24, 2023
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Io adoro questo progetto di cucina diffusa. Mi piace questo approccio così intimo, del tipo “ti svelo le mie ricette di famiglia”. Qui,  in questo paesino da raggiungere in salita per una serie di tornanti, aprire le proprie cucine è diventato un modo concreto di raccontare un luogo, che passa attraverso i formaggi,  i vini, i piatti di verdure, i primi piatti, la carne arrostita fuori, all’aria aperta. Il prossimo appuntamento è per il 7 settembre. Segnatelo.

Il circuito delle Mamme del Borgo l’ho anche inserito nel mio libro 101 cose da fare in Sicilia almeno una volta nella vita.

Le mamme del Borgo è un progetto che tende ad avvicinare le persone attraverso la cucina, la condivisione dei pasti.

Anche attraverso il racconto, perché seduti si fa questo: si parla, inevitabilmente, ci si conosce.

Secondo studi recenti pare che mangiare in compagnia sia un modo formidabile e saporito di raggiungere più facilmente lo stato di felicità. Ma non solo, le mamme trasformano ogni angolo di questo paese affacciato sulle gole dell’Alcantara, in una grande tavola imbandita. Anfratti, anse, scalinate, ogni posticino riparato è perfetto per sistemare piatti e bicchieri e cominciare con le portate succulente. Per poter sbirciare dentro le persiane e vederle in azione. Sì, come si faceva una volta. E sopratutto annusare gli odori, perché sono loro a ‘fare casa’, a rievocare i ricordi e suscitare le emozioni. Poi i vicoli del borgo meritano una visita.

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Sono le mamme del posto che cucinano piatti tradizionali con prodotti di stagione comprati negli orti e allevamenti locali. Se avete voglia di imparare a fare la pasta e di tirarvi su le maniche è possibile preparare il pranzo tutti insieme.
Fra una una portata e l’altra le mamme si trasformano in ciceroni, e raccontano storie e tradizioni, illuminano percorsi, da tracciare dentro il Borgo.
A proposito di itinerari: chi è interessato a visitare il paese la visita con accompagnatore comincia alle 11:00, punto d’incontro via Simone Neri.
Per maggiori informazioni è possibile chiamare il 3339113780; scrivere un messaggio sulla pagina Facebook oppure una mail a lemammedelborgo.mc@gmail.com

 

Fra sabato 31 agosto e domenica 1 settembre quattro diversi itinerari sulle più suggestive linee ferroviarie della regione, partenze da Siracusa, Agrigento, Palermo e Trapani

In Sicilia un week end particolarmente ricco di appuntamenti con i treni storici del gusto. Fra sabato 31 agosto e domenica 1 settembre ben quattro viaggi in altrettante aree fra le più suggestive dell’Isola: dalla Valle dei Templi di Agrigento, alle città barocche, fino alla Valle del Platani.

· Sabato 31 agosto, con partenza alle ore 16 dalla stazione di Agrigento, è in programma Il Treno dei Templi diretto a Tempio di Vulcano. Il convoglio fermerà anche nella stazione di Agrigento Bassa (16.10). Il programma turistico prevede la possibilità di effettuare una visita guidata all’interno del Giardino della Kolymbethra – gestito dal Fondo Ambiente Italiano – e di esplorare i magnifici tesori custoditi nel cuore del leggendario Parco Archeologico di Agrigento. Alle 18.10, in prossimità della Fermata di Tempio Vulcano, sarà offerto un caratteristico aperitivo a tutti i viaggiatori. Il treno di ritorno partirà da Tempio Vulcano alle 19.00, con arrivo previsto ad Agrigento Bassa alle 19.20 e ad Agrigento Centrale alle 19.30. Il costo del biglietto è di 8 euro per gli adulti e 4 euro per i ragazzi.

· Domenica 1 settembre torna Il Treno del Barocco, con partenza dalla stazione di Siracusa alle ore 8.50. La prima tappa del viaggio sarà Ispica dove i viaggiatori verranno accompagnati in una escursione nel cuore antico della città. Alle 12 il treno storico ripartirà alla volta di Ragusa con arrivo previsto per le 13.20. Qui sono previsti il laboratorio del gusto a cura della locale Condotta Slow Food ed escursioni guidate nei quartieri storici della città. Il treno di ritorno partirà dalla stazione di Ragusa alle 17.30 con arrivo a Siracusa alle 19.30. Il costo del biglietto è di 20 euro per gli adulti e 10 euro per i ragazzi.

· Ancora domenica 1 settembre da Palermo a Cammarata e Mussomeli viaggerà Il treno della frutta e conserve d’autunno nei Monti Sicani. La partenza dalla stazione di Palermo Centrale alle 8.48: previste fermate intermedie a Bagheria (9.02), Termini Imerese (9.20), Roccapalumba/Alia (10.18) e arrivo a Cammarata per le 10.37. Da qui un bus condurrà i viaggiatori all’antico Castello di Mussomeli dove è in corso la tradizionale fiera. Il laboratorio del gusto, organizzato dalla Condotta Slow Food di Caltanissetta prevede degustazioni di lenticchie di Villalba accompagnate da pane di grani antichi “cunsatu” a cura del Comune di Mussomeli. Il treno di ritorno partirà dalla stazione di Cammarata alle 18.10 con arrivo a Palermo Centrale alle 19.34. Il costo del biglietto è di 20 euro per gli adulti e 10 euro per i ragazzi.

· Infine, sempre domenica 1 settembre da Trapani a Marsala e alle isole dello Stagnone viaggerà Il treno dei sapori del sale e del mare. Si parte dalla stazione di Trapani alle 8.52 con arrivo a Marsala alle 11.30: da qui il viaggio proseguirà a bordo di un battello diretto all’Isola di Mozia. Non mancheranno, come di consueto, i laboratori del gusto a cura della locale Condotta di Slow Food. Il rientro a Trapani è programmato per le 21.07. Il costo del biglietto è di 20 euro per gli adul nti e 10 euro per i ragazzi.

I biglietti sono in vendita nelle biglietterie e self service di stazione, agenzie di viaggio abilitate e su trenitalia.com. Sarà possibile acquistarli anche a bordo treno, senza alcuna maggiorazione di prezzo, in relazione alla disponibilità dei posti a sedere. Informazioni dettagliate consultando la sezione “viaggi ed eventi” del sito web fondazionefs.it o le fanpage ufficiali della Fondazione FS su Facebook e Instagram.

E’, inoltre, disponibile l’indirizzo email info@fondazionefs.it

I Treni storici del gusto sono promossi dall’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo: il programma è realizzato con la collaborazione della Fondazione Ferrovie dello Stato e Slow Food Sicilia, utilizzando i finanziamenti del Programma Operativo FESR Sicilia 2014/2020.

Gli agrigentini sono fortunati, ma probabilmente non si parla abbastanza delle loro coste e forse per questo non hanno imparato ad apprezzarle a pieno, perché si potrebbe fare molto, ad esempio evitare di lasciare rifiuti, per non contaminare questi paradisi con resti di cibo, plastiche e addirittura sfabbricidi. In effetti, in questi anni, sono state molte le iniziative di monitoraggio e difesa degli arenili cittadini. Dobbiamo riconoscerlo e apprezzarlo, perché tutti ne trarremo vantaggio.

Ma torniamo a noi, che da un po’ siamo impegnati nel tentativo di stilare un censimento di spiagge siciliane (favolose) un po’ fuori dai soliti circuiti, luoghi che grazie alla loro bellezza possono e devono riscattarsi, come è il caso di Maddalusa

Maddalusa la trovate a due passi da un lungomare più noto e frequentato, quello di San Leone. Maddalusa nel nome richiama la città immaginaria di Camilleri: Montelusa. Non è un caso, lo scrittore di Porto Empedocle, come gesto amorevole, ha  citato nelle opere pubblicate, quasi ne fossero i protagonisti, i luoghi del suo immaginario, . Maddalusa è pure un’espressione siciliana che rimanda alle piantagioni di mandorlo, di cui il territorio è ricchissimo tanto da punteggiare di rosa l’intera Valle Templi nel mese di marzo.

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Ecco la voce wikipedia dedicata a Maddalusa:

Maddalusa, antico nome dell’area rivierasca a sinistra del fiume San Leone (Akragas-Hypsas) è un quartiere di Agrigento. In alcuni antichi documenti cinquecenteschi redatti dall’ingegnere toscano Tiburzio Spannocchi viene citata come Mendolosa, in quanto a ridosso delle dune sabbiose della costa dovevano abbondare diversi mandorleti ma il toponimo viene indicato altrimenti come Montelusa, nome importante in archeologia in quanto la contrada ospita la più arcaica delle necropoli akragantine cioè quella collegata all’Emporio, reso famoso dalla penna di Andrea Camilleri in luogo di Agrigento. Vi sorge un antico palazzo settecentesco opera del grande vescovo Lorenzo Gioeni de Cardosca (1730-1754), del quale costituiva la residenza estiva, ed un’antica torre di guardia costruita nel Cinquecento dallo Spanocchi e nominata Torre di Santo Lio oggi inglobata in una masseria.

La spiaggia di Maddalusa è bellissima, innanzitutto per la sua conformazione originale a piccole baie. Vista dall’alto è una concatenazione di piccole insenature, golfi di sabbia chiara, qualche ciottolo, chiusi da frangiflutti che sembrano piscine naturali. Poi perché si rivela, fra le dune, come se fosse un tesoro che si offre allo sguardo, da un folta vegetazione.

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La spiaggia mandorlosa è ricca di gigli bianchi e quest’esplosione di colori è una cadenza che discende verso il mare, un’esperienza che potete sperimentare attraversando il boschetto. Non è, ovviamente, una spiaggia attrezzata.

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Per questo segnaliamo un altro luogo accogliente, completo persino di foresteria, da vivere a tutte le ore, lo stabilimento Maddalusa beach, che si raggiunge da via NisidaIMG_20190826_192643

Lido perfetto per trascorrere una giornata al mare, dalla colazione alla cena, passando per il solarium, sdraio, nuotata e aperitivo al tramonto.

Per concedersi quell’indolenza tutta da vacanza, contemplare il tramonto scenografico, farsi un lungo bagno e aspettare di chiudere il giorno in bellezza, con un cocktail e buona musica, in un luogo di relax.

Maddalusa è una spiaggia da scoprire e salvaguardare, straordinaria con la sua macchia mediterranea e la vicinanza con la città.

 

Appena messo piede in Sicilia, fatevi una domanda e datevi una risposta, siete cusciuti?

Approdati nell’Isola dovete imparare qualche parola di siciliano, se non volete che qualcuno vi dia della camurria impunemente.

Se avete seguito tutte le stagioni della fiction di Montalbano siete un passo avanti.

Intanto indagate dentro voi stessi, ma quanto siete cusciuti? Quanto siete disposti a cusciuliare? Cusciuto/a, nel dialetto palermitano si usa per definire quelli che vanno in giro, che amano uscire, perlustrare, e far girare le cosce. Cusciulera è la variante del termine nell’agrigentino, cusciuliari è il verbo principe di cui disquisiremo.

Perché dovete amarlo, in Sicilia, questo cusciuliare, vi salverà. Cusciuliare è l’imperativo categorico che si oppone all’universo capitalistico. Non ci credete? Cusciuliare è un vero antidoto al disservizio, da contrapporre all’efficientismo svizzero, gratuito, indolore (tolti i crampi ai polpacci) che potete procacciarvi in qualsiasi momento senza ricetta medica.

Non passa l’autobus (il famoso autobus siciliano rarissimo)? Cusciuliate. Prendete e fatevi una bella scarpinata e osservate intorno.

Il treno salta un corsa e dovete aspettare due ore in stazione?, cusciuliate, bruciate calorie, fate spazio dentro di voi a una nuova, entusiasmante cena a base di caponata da assaporare senza sensi di colpa. Affittate una bici e fate girare le gambe.

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Siete arrivati in un paesino e vi siete accorti che siete nel mezzo di qualche festa comandata e che pure qui mancano i mezzi pubblici per raggiungere un sito archeologico? Mentre cercate un passaggio, fate una cosa: cusciuliate. Cusciuliare guarisce da (quasi) tutto in Sicilia.

Ma anche se siete arrivati freschi freschi di aria condizionata di aereo e siete saltati direttamente sulla vostra bella auto affittata, noi ci teniamo a dirvi che se cusciuliate, la Sicilia la vedrete meglio, anche se le guide non lo dichiarano, noi, che siamo sinceri, lo faremo: questa è un’isola pensata per chi ama cusciuliare, è la Capitale mondiale dei cusciuti. Offre praticamente un’infinità di divagazioni, diramazioni, bivi, deviazioni, da intraprendere con curiosità cusciuta. Per non parlare dei mercati, dove cusciuliare è un dovere sociale.

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Piccolo test. Siete in auto e state procedendo sulla Palermo Sciacca. Incontrate lungo la via, Piana degli albanesi, Portella della Ginestra, Poggioreale, Santa Margherita Belice, Menfi, Sambuca di Sicilia, posti che evocano vini, cantine, dolci della tradizione, spiagge, storia, disastri e terremoti, rinascite, storie umane, indicibili bellezze naturali.

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Oppure, siete in auto (o moto) e siete sulla Statale 115 che va da Trapani a Mazara del Vallo? Qui potete decidere cosa fare, basta un colpo di sterzo per immettersi a Castellammare del Golfo, scoprire pani cunzati, Scopello e il suo baglio, oppure decidere se visitare Marsala (da mars allam, porto di Dio, e abbiamo detto tutto) Gibellina, Selinunte, posti da cusciuti al top.

Perché, confessatelo, cusciulando quanti angoli sconosciuti avete scoperto? Cantine, piccole botteghe, friggitorie, affacci sul mare. Posti che non avreste mai notato altrimenti. Quante volte avete organizzato una gita per andare a visitare una mostra o un paesino, mentre ad allietare la vostra giornata è stato il cusciuliare, la scoperta di una gelateria, la chiacchiera con un oste, il profumo di una cantina, lo scambio di punti di vista con un commensale al ristorante, con un fabbro, con un artigiano della ceramica? Pensa, se invece di cusciuliare avreste viaggiato dentro la vostra auto, con una tabella di marcia strettissima, e fermate obbligate, volete mettere? la Sicilia, con la sua lentezza, vi fa un favore, pure bello grosso.

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Se siete cusciuti, punteggerete tutte le arterie statali di soste, pit stop, trasformerete ogni cartello stradale in una scoperta e in una opportunità. Tramuterete la vostra vacanza in una ricerca esplorativa, in un campo di osservazione, fregherete disservizi, aziende di trasporto, entrerete nel mood siculo. Non temete, mentre Google maps vi indica la via, vi offre le coordinate giuste per non vagare spersi, fra un paese e l’altro, noi siciliani potremo fare di meglio: noi sapremo rendervi cusciti e cusciuleri.

Una fisarmonica in quota per il Mùfara Fest, a Piano Battaglia  Non è che sia uno strumento che si accorda con i faggi centenari e le cime innevate, piuttosto sa di lunghe sere estive e balere sul mare. Eppure il Mùfara Fest è riuscito anche in questo, a portare una fisarmonica a 1860 metri di altezza e, per giunta, farle assaggiare il jazz.

Questo il progetto di Roberto Gervasi che domenica prossima (4 agosto) alle 15,30 all’anfiteatro naturale “Massimo Accascina” proporrà il suo  “My Jazzy Accordion”, concerto che lo vede accompagnato da Gabriele Lomonte alla chitarra e Davide Inguaggiato al contrabbasso. Sarà un concerto abbastanza singolare e fuori dai canoni, in cui uno strumento smaccatamente utilizzato nel mondo popolare, si dedica invece all’ambiente colto del jazz di Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Bud Powell o Frank Marocco. Il risultato è tutto da scoprire, per chi raggiungerà l’anfiteatro in seggiovia.

PROGRAMMA Mufara 2019

Giunto alla sua seconda edizione, il RetròFest è l’unico evento del territorio dedicato alle sonorità dei tempi “trascorsi”, un viaggio, un’esperienza da vivere al Nautoscopio Arte di Palermo, per l’occasione allestito a tema grazie alla collaborazione di Caningam, l’azienda specializzata nell’allestimento di eventi.

La direzione artistica curata dall’agenzia Tiz di Tiziano Di Cara, per questo evento in collaborazione con l’Art Project dello Stupor Mundi B&B di Danilo Alongi, ha inserito quest’anno l’evento all’interno della rassegna NordSudOvestFest dedicata alle sonorità del mondo.

Dopo avere presentato, ad agosto dello scorso anno, per la prima volta in Sicilia il live del parigino Don Cavalli, stavolta toccherà alwestern swing di Rockin’ Bonnie Western Bound Combo aprire le danze del RetròFest (sabato 24 agosto). Dalla loro, i Rockin’ Bonnie Western Bound Combo hanno un repertorio che spazia dall’hillbilly boogie all’honky tonk, dal country al western swing per finire al rockabilly, un vero viaggio fra le sonorità dell’Ovest degli Stati Uniti.

I Rockin’ Bonnie Western Bound Combo nascono dalla fusione di due progetti, da una parte i The Starliters, dall’altra Rockin’ Bonnie & the Mighty Ropers. Entrambe le formazioni (la prima con una esperienza di oltre vent’anni) hanno calcato i palchi dei più prestigiosi festival come lo Screamin’ Festival (Spagna), il Rockabilly Rave (Inghilterra) ed il Rhythm Rockers Festival (Stati Uniti). Con la El Toro Records, nota etichetta discografica di genere spagnola, firmano negli ultimi dieci anni tutte le loro pubblicazioni.

rockin bonnie western bound combo - retro fest

Domenica 25 al RetròFest ritorna invece il burlesque, con lo spettacolo di Wonderful Ginger e della siciliana Lady Kent (produttrice anche del Taormina Burlesque Festival) accompagnate entrambe da The Two Giants Trio, mentre Ciccio Chronic curerà il DJ set in vinile per la due giorni. Entrambe le artiste sono note al pubblico internazionale per la loro eleganza.

«Il RetròFest vuole essere un appuntamento fisso anche per gli anni a seguire – dice Danilo Alongi, di Stupor Mundi B&B – e insieme a Roberto Gorgone, Tiziano Di Cara e il Nautoscopio Arte stiamo puntando a farlo crescere costantemente, con l’obiettivo di renderlo anche un’occasione di sviluppo per l’economia turistica della città».

L’evento patrocinato dal Comune di Palermo è in partnership con: Noir Palco Room, Diadema, Anthony School, The Good Fellas Tattoo, Talco, Radio Time, Davide Currao, Twin System Citroën Autosystem Palermo, Birra Kimiya, Birra Forst, Emmerrestudio, Day Tour Sicily, Fud Bocs, The HotelSphere e Kalamonjo.

Trent’anni fa, esatti, nasceva uno spettacolo che ha segnato la svolta, e non solo nella carriera personale di Mimmo Cuticchio, ma nel mondo stesso dell’Opra: “Visita guidata all’Opera dei Pupi”, nel 1989, è stato un omaggio affettuoso e un inchino elegante, ma subito dopo il puparo rialza la testa e cerca un suo spazio autonomo, a fianco del pupo. Avvertendo la crisi del teatrino, ne ascolta la necessità della trasformazione. Caratteristica di questo spettacolo, diventata una cifra distintiva di tutti i lavori successivi, è l’uscita “in scena” del puparo che ha una doppia valenza: da un lato afferma la necessità di uno sconfinamento, da parte dell’oprante, oltre il piccolo boccascena del teatrino, per occupare spazi di rappresentazione più ampi e modulabili sulle nuove esigenze espressive; dall’altro investe il puparo di nuove responsabilità, rompendo gli schemi tradizionali e annunciando la necessità di raccontare nuove storie anche con l’ausilio di nuovi linguaggi. Insomma, ri-nasceva il Mimmo Cuticchio di oggi, con l’aiuto di un drammaturgo come Salvo Licata che aveva rivoltato il mondo dell’Opra studiandolo dal suo interno. Per raccontare questo viaggio fatto di legno e carne, corazze e anime, oggi (giovedì 1 agosto) alle 18 al Teatrino dei Pupi di via Bara all’Olivella, sarà presente Mimmo Cuticchio che introdurrà la proiezione dello storico spettacolo.

 «Un lavoro – spiega Mimmo Cuticchio – che fu il frutto di mesi di racconti scambiati fra me e Salvo. Ha rappresentato il mio primo passo verso il teatro che volevo, per partire dalle mie radici, per salvare l’ opera dei pupi di mio padre e di mio nonno, ma anche per ripensarla e farla rivivere”. In scena nella “Visita guidata”, la realtà degli anni Quaranta con una Palermo liberata dal nazifascismo sotto le bombe degli alleati.

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E stamattina, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18, si potrà partecipare alle prime visite guidate al laboratorio, sempre in via Bara all’Olivella, per scoprire come nasce un pupo, come viene sbalzata una corazza, costruito un fondale, come si muovono i fili o si fa scorrere un pianino a cilindro. Per immergersi in un museo della memoria, popolato da piccole creature di legno e stoffa, draghi fantasiosi e ippogrifi volanti. Le visite continueranno anche venerdì, sabato e domenica, con gli stessi orari. Invece alle 18,30, in replica nei tre giorni, verrà messo in scena “Il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla Luna”, canovaccio storico dell’Opra che racconta come Orlando sia impazzito alla scoperta della passione dell’amata Angelica per il paggio Medoro. Il cugino Astolfo, in sella all’Ippogrifo, raggiungerà la Luna per ritrovare il senno perduto del paladino.

il programma

Giovedì 1 agosto

ore 18,00  Proiezione dello spettacolo “Visita guidata all’Opera dei pupi” di Mimmo Cuticchio e Salvo Licata a  30 anni dal suo debutto. Sarà presente Mimmo Cuticchio

Venerdì 2, sabato 3, domenica 4 agosto

ore 18,30 | Figli d’Arte Cuticchio (Palermo) Il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla luna

 

da giovedì 1 a domenica 4 agosto

ore 10 – 13 e 16-18

Visite guidate al laboratorio dei pupi di via Bara all’Olivella