Sunday, September 24, 2023
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Primavera inoltrata, temo di gite fuoriporta, perché non andare a Marsala, coniugare il tutto con un giro per cantine o una bella visita alle saline? Se volete un motivo in più, ve lo diamo noi, un festival dove il buon cibo della tradizione è protagonista assoluto.
Si chiama “Gustissimo” il Festival del cibo da strada e delle birre artigianali siciliane, che si svolgerà a Marsala il 10, l’11 e il 12 maggio all’interno di Villa Cavallotti, e che arricchirà le Giornate Garibaldine con un villaggio gastronomico dove le migliori proposte di cibo da strada della tradizione e dell’innovazione, con interessanti e ricercati abbinamenti di gusto e prodotti tipici d’eccellenza, si accoppieranno a una nutrita rappresentanza dei migliori birrifici regionali, per offrire ai visitatori stuzzicanti possibilità di abbinamenti. Durante le tre giornate, musica e intrattenimento si susseguiranno con altrettanti spettacoli secondo questo calendario:
venerdì 10 maggio alle ore 20, musica live con i B. Jeans;
sabato 11 maggio alle ore 20, l’evento curato dall’Associazione ‘Ciuri’ dal titolo ‘Una Citta per Cantare’;
domenica 12 maggio alle ore 20, sempre a cura dell’Associazione ‘Ciuri’ il concerto live “The song of the hearth” di Ouim El Mrieh e Toty Lo Faso.
Tra le altre, queste, alcune delle proposte del Villaggio gastronomico:
Panino con Porchetta di Suino nero dei Nebrodi dell’azienda Oriti di Caronia (Me), già premiata da Gambero rosso;
Arancino Nero, con riso venere, suino dei Nebrodi, emulsione di zafferano e pistacchio di Bronte dell’Antica Polleria di Acquedolci (Me);
Panino di Capocollo Sicano con crema al basilico e cipolla di Partanna, del Road House caffè di Partanna;
Arancina ai frutti di mare dell’azienda Bonomo di Salemi;
Cous cous africano alle verdure della Chef Mamma Africa, già premiata al Cous cous fest;
Il Pane ca meusa e quello con le panelle di Ninu u ballerino da Palermo, pluri premiato in diversi festival nazionali;
La Pizza gourmet sia dolce che salata della Pizzeria la Pergola di Marsala.
All’interno del Villaggio anche un momento dedicato alla lettura:
venerdì 10 maggio, alle ore 19 , si terrà la presentazione del libro “Pani ca meusa, la cucina di strada siciliana”, di Rosario Ribbene. Una passeggiata letteraria sul variopinto universo della cucina di strada siciliana attraverso un itinerario tratteggiato con un linguaggio giornalistico, semplice e immediato.
Sabato 11 maggio, alle ore 19, è in programma la presentazione del libro “La Cucina dei Monsù nel regno delle due Sicilie”, di Mario Liberto. Un saggio che regala al lettore parole non banali sulla storia – e le singole storie – del Monsù, la figura che ha molto influito sull’evoluzione del gusto delle famiglie alte del Meridione e a cascata di tutta la società.
Domenica 12 maggio, alle ore 19, la presentazione del libro  “Guida alle birre artigianali siciliane” di Maurizio Artusi e Lidia Caracausi. Una “Guida alle birre artigianali di Sicilia che in ben 240 pagine è di facile ed intuitiva consultazione, con una breve presentazione di ogni birrificio e le foto di tutte le bottiglie recensite.
Orari:
Il Villaggio gastronomico si potrà fruire già a partire dalle ore 12:00 di venerdì: l’inaugurazione con la presenza delle Autorità è fissata alle ore 18:00.
Sabato e domenica apertura degli stand anche a pranzo. L’evento si concluderà domenica alle 24.

Dal 26 al 28 aprile si è svolto a Danisinni il primo festival del neonato Collettivo Chapitô Danisinni.
Danisinni è un quartiere palermitano fra tra le vie Cappuccini, Cipressi, Colonna Rotta e piazza Indipendenza.
Si tratta di un quartiere in cui la città e la natura si incontrano (qui scorreva il fiume Papireto), per posizione geografica e fattori socio culturali, il rione è ad alto rischio di emarginazione, un luogo in cui fino a ieri prosperavano sterpaglie, ma soprattutto una grande vivacità umana, che ne ha fatto simbolo di rinascita, dove adesso si allevano idee, insieme a progetti, animali e colture (è nata una orto-fattoria), in cui gli elementi di distanza dalla città, sono stati convertiti in opportunità, ne hanno fatto un’oasi.
All’ombra di un grande tendone, si sono celebrati  tre giorni di eventi adatti a grandi e bambini, con spettacoli, laboratori, musica e dj set. Con l’occasione si presenterà il progetto del Collettivo, come fucina artistica insieme alle altre due realtà nate nel quartiere: Museo Sociale Danisinni e il laboratorio di teatro di relazione e di comunità diretto da Gigi Borruso. Tutti nascono dal progetto Rambla Papireto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.

 «Il tendone da circo è il simbolo arcaico e universale della condivisione, dell’incontro immediato tra artista e pubblico – spiega Daniele Nash, artista circense tra i fondatori di Circ’All e del Collettivo –. Le arti performative e circensi creano comunità, utilizzano i propri strumenti per attivare un processo di rigenerazione artistica, culturale e sociale, come quella che è in atto a Danisinni. Per realizzare tutto questo è stato necessario progettare la creazione di un collettivo di artisti che condividano le stesse visioni artistiche e sociali, che siano capaci di dialogare con le tante anime che esistono nel quartiere, che siano pronti a investire la propria professionalità e le proprie idee per dar vita a una fucina artistica e umana in città unica nel suo genere».

Daniele Nash

Per seguire tutte le attività e scoprire curiosità e informazioni sui protagonisti di Chapitô Festival basta collegarsi alla pagina facebook ufficiale del Collettivo: Chapitô Danisinni / Circ’All

Il circo sociale permanente senza animali è nato infatti circa un anno fa dal crowdfunding avviato come fase finale del progetto Rambla Papireto, che ha avviato un percorso di rigenerazione urbana e sociale in chiave artistica ancora in fermento nel quartiere. I laboratori di arti circensi e giocoleria avviati sono stati una maniera per entrare in contatto e comunicazione con un quartiere caduto negli anni in un pericoloso autoisolamento.
Collettivo Chapitô Danisinni
Le foto e le info sono di Rossella Puccio.
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Una Madonna nera fra due vele dispiegate, ha anche un salvagente, a simbolizzare l’accoglienza. Il colore si staglia contro l’azzurro del cielo. Una serie di Santi, Miti e leggende, mosaici attenti, figure ricavate da semi e cereali.

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Se ci passi sopra una mano, il tatto rivela migliaia e migliaia di semi. Miglio, lenticchie, grano. Ogni dettaglio è un colore della natura che torna a noi in una nuova forma. L’arte è questa; dare nuova vita, usare l’ingegno per regalare forme familiari. Come non riconoscere i semi, quelli che usiamo per alimentarci, con cui prepariamo minestre e cibi? Come non riconoscere poi,  i volti di un Santo?

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Le colombe sono biscotti glassati di zucchero bianco con le ali dispiegate. Taglia il Corso l’opera di Carmelo Navarra, il Naufragio di Icaro. Perché bisogna innalzarsi in volo, ma senza la presunzione di tagliare le radici.

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La primavera e la rinascita hanno la meglio sul freddo inverno e i frutti della terra ci donano tutto, per il sostentamento spirituale e reale. Un intero racconto, antichissimo, che risale alla metà del Seicento, alla fondazione dello stesso paese, è sintetizzato in questo rito, dove il pane, da protagonista della tavola, diventa materiale di scultura.

 

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Ogni angolo riassume il lavoro attento di ragazzi e ragazze, che si protrae per mesi, come mi spiega Salvatore Navarra. Sculture di pane, a ricordare il cibo dell’anima e della vita semplice, potrete ammirarli, dalla  Pasqua, fino al 2 giugno.
Non è una semplice passeggiata su Corso Umberto I, a San Biagio Platani, è una tradizione che si affaccia al futuro, che vuole fare festa, senza dimenticare l’attualità. Lo testimonia il tema della sacralità, della religione, che si apre ai fatti di cronaca, con tanto di bandiera della pace. Le due confraternite,  Madunnara e Signurara, lavorano fianco a fianco per assicurarci uno spettacolo di valore umano e culturale.

 

leggera1Dopo aver raggiunto San Biagio, da una serie di tornanti che procedono fra campi di sulla e orchidee selvagge, ecco lo spettacolo, ma anche la riflessione.
Da oggi, domenica 28 aprile, per visitare si pagherà un piccolo biglietto, simbolico, di un euro. Dovuto. Sono cose belle, sono lavori lunghi. Buona visita

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Visite serali all’ultima dimora dei Florio, la famiglia di imprenditori che ha lanciato Palermo nel jet set europeo.
Insieme a Terradamare e la famiglia Paladino Florio, dalle 18 a mezzanotte, all’Arenella, borgo di mare palermitano, si assisterà e alle visite alla Palazzina dei Quattro Pizzi,  in stile neogotico, così chiamata per le quattro guglie che la sovrastano.
Casa Florio, progettata dall’architetto Carlo Giachery è l’ultima dimora di Vincenzo Florio III
Sarà possibile ammirare gli affreschi in stile revivalistico realizzati dai pittori Salvatore Gregorietti e da Emilio Murdolo, Maestro di Renato Guttuso, la mostra “Vincenzo Florio, l’artista”, alla scoperta di Vincenzo Florio Pittore del ‘900″, e un piccolo museo con affascinanti cimeli appartenuti alla famiglia che rese grande Palermo.
Dopo il tramonto: accensione del Faro del Pellegrino, installazione dell’artista Domenico Pellegrino, composta da 1600 lampadine che illumina il quarto pizzo della storica dimora dei Florio. Evento su prenotazione

Casa Florio, Discesa Tonnara, 4b – Arenella, Palermo. Durata visita: 40 min. Contributo: € 7

Sabato 13 aprile 2019: Turni disponibili: ore 17:20 – 18 – 18:40 – 19:20 – 20 – 20:40 – 21:20 – 22 – 22:40
Prenotazione obbligatoria: 329.8765958 – 320.7672134- https://www.terradamare.org/infoline

CASA FLORIO
Il complesso della Tonnara dell’Arenella fu acquistato nel 1830 da Vincenzo Florio, che ne commissionò la trasformazione all’amico e collaboratore Architetto Carlo Giachery.  Unico edificio neogotico, questo, costruito da Giachery, i cui interessi erano rivolti piuttosto a progetti funzionali di architettura industriale nonché allo studio di nuovi materiali.
L’inusuale progettazione richiama un Gotico inglese, addolcito da una romantica scenografia mediterranea. Allo stesso Giachery nel 1852 fu commissionato il mulino a vento per la macina del sommacco, sempre inserito nel complesso dell’Arenella, da cui si estraeva il tannino, allora oggetto di fiorente commercio in Sicilia. Una parte del complesso veniva adibita ad abitazione per i fine settimana e molte personalità illustri vi furono ospitate, non ultima la Zarina di Russia, durante il suo soggiorno a Palermo.

Quest’ultima se ne innamorò talmente da fare riprodurre fedelmente i ” Quattro Pizzi ” a Snamenka, vicino a San Pietroburgo, sulle rive del golfo di Finlandia, nel parco della sua residenza estiva di Peterhof che, in memoria di Palermo, chiamò “Renella”. La costruzione è tuttora esistente. Finito il periodo aureo, Vincenzo Florio si ritirò nella Tonnara dell’Arenella con la sua famiglia, eleggendola a propria dimora. La Tonnara rimase in funzione sino ai primi del Novecento: essendo poi cambiata la rotta dei tonni, chiuse definitivamente l’attività di pesca.

Dopo il grande successo delle scorse edizioni, anche quest’anno l’associazione Asadin in collaborazione in collaborazione con Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, con il sostegno del Witness Journal, dell’Associazione Peppino Impastato e famiglia Orlando, organizza il concorso dedicato a Guido, fondatore dell’associazione e compagno di Peppino Impastato, scomparso ormai da 7 anni.

Il tema scelto è Ri-scatti Umani.

La giuria composta da Tano D’Amico, Franco Seggio, Pino Manzella è riconfermata, valuteranno le foto e saranno presenti durante la premiazione che si svolgerà il 8 Maggio a Cinisi, durante i giorni del Quarantunesimo Anniversario dall’uccisione di Peppino Impastato e del 40° anniversario della prima manifestazione nazionale antimafia che si svolse proprio a Cinisi il 9 maggio 1979.

Le foto selezionate saranno esposte nella Mostra “Ri-scatti Umani” presso il bene confiscato ex Casa Badalamenti a cento passi da Casa Memoria, dove migliaia di persone, partecipando al 41°, ed anche dopo, avranno l’opportunità di visitarla.
Verranno inoltre pubblicate sulla rivista Witness Journal, sostenitrice del concorso, e sul sito di Casa Memoria.

L’iscrizione scade entro giorno 22 aprile ed è gratuita. Si possono inviare 3 foto.

Il concorso anche quest’anno promuove la fotografia sociale, una fotografia che racconti la realtà ed abbia come protagonisti soprattutto i più deboli, osservati focalizzando l’attenzione sulla dignità e la bellezza umana, con uno sguardo etico che rispetti il dolore. Il concorso è comunque aperto ad ogni tipo di fotografia che sappia raccontare bellezza, umanità e riscatto. La fotografia può avere un ruolo culturale di informazione, comunicazione, sensibilizzazione, strumento di lotta e di verità, racconto. (Leggi bando art 1)

 

Ecco il link dove si trova il bando http://www.casamemoria.it/…/449-ri-scatti-umani-concorso-fo…

Come rinasce un luogo? Come si cura il centro storico di una città? Un’operazione a cuore aperto quella del Farm Cutlrual Park, che mischia l’anima, il desiderio di rimanere e coltivare i sentimenti, con la poesia senza tempo dell’arte e del pensiero. Platform for Change non è solo un libro, è un osservatorio sul mondo dell’arte, dell’architettura e del design filtrato dallo sguardo attento di uno dei centri culturali indipendenti più influenti del mondo artistico contemporaneo. Un luogo aperto alle contaminazioni, curioso, dove confluisce un progetto di rinascita concreto, che diviene un format esportabile, di buone pratiche:  il Farm Cultural Park in Sicilia.

Tutto condensato in libro: Platform for Change. Una piattaforma del cambiamento che spoglia e dilata le possibilità offerte dall’arte. Come strumento reale di cambiamento, che si attesta oltre le teorie.

Un libro che è anche una bussola per orientarsi nella costruzione delle traiettorie necessarie. Quelle inusitate, utili per immaginare e stimolare visioni ampie, che necessitano di un racconto. Un libro che offre e spiega i modelli ispiratori di Farm e i processi che Farm stesso ha innescato.

Platform for change è la narrazione corale di un viaggio tra i paesaggi della rigenerazione urbana globale e locale, delle strategie intelligenti di costruzione della comunità, delle città in cui cittadini si prendono cura degli spazi pubblici. Città dove gli investimenti pubblici e privati sono concentrati nello sviluppo dei luoghi per la cultura, musei, gallerie, biblioteche, teatri, cinema e in attività culturali: eventi performativi, mostre, presentazioni, talk, festival.

Il libro è un’esplorazione dentro gli spazi pensati per l’educazione, dove si sperimentano nuovi modelli per le attività ricreative, dove è sempre più prioritario ripensare la mediazione tra popolazioni di etnie, culture, tradizioni diverse. Platform for change è un libro che si legge con tempi, velocità e modalità diverse, dove il contenuto saggistico più scientifico si intreccia a diagrammi elementari e i testi più didascalici commentano immagini cariche di significato; un libro organizzato in 5 capitoli: 1) Start with culture and joy. How to create an atmosphere, 2) Take care of people. How to build a community, 3) Say “Yes we can”. How to spread trust and enthusiasm, 4) Think happiness is everywhere. How to storytell your city, 5) Move! Do something. How to change the world.

La narrazione è scandita da paragrafi che si ripetono alternandosi e costruiscono il ritmo del libro – preface, Introduction, inspirations, inside, capitals, global, local, display, essay – attorno a cui si costruisce la storia di Farm Cultural Park, narrata attraverso inserti speciali.

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Gli eventi sono due, in location fuori dai soliti circuiti, dimenticate teatri, anfiteatri e locali, spostatevi al mare, oppure guardate una pista di atterraggio.

Uno è “Ballet Mécanique, previsto per sabato 27 aprile, “Percussioni, 4 Pianoforti ed aeroplani dal vivo” che si terrà all’Aereo Club Palermo Beppe Albanese, sarebbe l’Aeroporto Boccadifalco, Palermo

Ecco il programma, l’entrata per alcuni eventi è gratuita, ma bisogna prenotare

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Thomas Gauger, Gainsborough (1965)
Per Percussioni

Ensemble Conservatorio “A. Buzzolla”. Adria (RO)
Direttore Alberto Macchini

 

John Cage, Credo in Us (1942)

Oscar Pizzo, pianoforte

Fulvia Ricevuto, Andrea Muratore, percussioni

Gabriele Giambertone, radio

 

Ballet Mécanique, George Antheil (1924)
Per quattro pianoforti, percussioni e due aeroplani

Ensemble Conservatorio “A.Scarlatti”, Palermo
Direttore Fabio Correnti

L’altro è “La Nave Fulmine, fosforo e fantasia”
Sinfonia per 100 percussionisti e una nave
Il Porto di Palermo farà da palcoscenico ai 100 percussionisti del 1000Beats per una prima mondiale.

Info: https://www.facebook.com/1000beatsevent/

nave

1000 BEATS è un lungo weekend (da sabato 27 aprile a mercoledì 1 maggio) dedicato al mondo delle percussioni e della batteria, una scuola a cielo aperto con un programma ricco di eventi. Promosso dal Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano (Svizzera), dal Conservatorio Reale di Musica di Copenaghen (Danimarca) e dal Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo (Italia), è rivolto a studenti e professionisti in Europa. La sua missione è ambiziosa: riunire percussionisti e batteristi per uno scambio multiculturale, non solo dal punto di vista educativo ma anche da quello sociale.

Altri gli appuntamenti, seguiteli.

Attenzione ai visitatori di domani. Che oggi sono piccoli, ma in futuro formeranno un pubblico consapevole, preparato, divertito e, perché no, attento all’ambiente. Pensando ai bambini, che devono scoprire e imparare divertendosi, CoopCulture ha preparato quattro laboratori (per fasce diverse d’età) nei diversi siti dove cura i servizi di accoglienza. Il primo appuntamento sarà di OrtiCultura, sabato prossimo (13 aprile) alle 16 all’Orto Botanico (via Lincoln), e farà parte del ciclo cORTO |Coltivare la città, costruito in collaborazione con OrtoCapovolto: i bambini – tra 7 e 12 anni – realizzeranno una ruota degli ortaggi e un fantastico semenzaio per fare crescere una piantina commestibile.

Domenica (14 aprile) alle 11 si potrà scegliere: i più avventurosi (e meno paurosi) potranno risolvere gli enigmi in inglese e superare gli ostacoli “paranormali” che trasformeranno la Zisa in un Castello magico. Con Up! English Center. Mentre i più piccini (dai 4 anni in su) potranno invece scoprire che a Palermo esiste un Museo con tanti animali, anche specie che non esistono più. Li accoglierà Bubo, il gufo reale “guardiano” del Museo Doderlein (via Archirafi 16) e insieme parteciperanno a grandi e piccole avventure zoologiche. Con BabyPlanner. Replica alle 12.

Sabato 13 aprile | ore 16 | Orto Botanico di Palermo | Coltivare la città

Mangiare cibi sani e allo stesso tempo rispettare l’ambiente attraverso l’AgriCultura urbana: i bambini realizzeranno una ruota degli ortaggi e un fantastico semenzaio per fare crescere una piantina commestibile.

Attività del ciclo cORTO – a cura di CoopCulture con OrtoCapovolto.

Ciclo di laboratori di OrtiCultura creativa e giardinaggio per bambini tra i 7 e i 12 anni, incentrato sull’educazione ambientale, attraverso il verde commestibile.

10,00 € attività didattica + 3,00 € biglietto d’ingresso all’Orto Botanico.

Domenica 14 aprile | ore 11 | Castello della Zisa | The Magic Castle 
Strani rumori e boati spaventosi riempiono ogni giorno il Castello della Zisa.
Si narra che al suo interno si aggiri il fantasma di Guglielmo II, rimasto intrappolato tanti anni fa mentre cercava i diavoletti dipinti sulle pareti di questo Castello incantato. I partecipanti dovranno risolvere enigmi in inglese e superare degli ostacoli. Solo i bambini coraggiosi e buoni conoscitori della lingua inglese riusciranno in questa impresa e potranno entrare nel Castello con un operatore didattico esperto di fenomeni paranormali!

Attività del ciclo Lets’t Go! a cura di CoopCulture in collaborazione con Up! English Center.

7,00 € attività didattica.

Domenica 14 aprile | ore 11 e 12 | Museo di Zoologia P. Doderlein | Un viaggio nel mondo degli animali

Visita animata tra le collezioni del Museo Doderlein, per bimbi dai 4 anni in su. A cura di CoopCulture in collaborazione con BabyPlanner.

I piccoli partecipanti saranno accolti da Bubo, il gufo reale “guardiano” del museo, per vivere insieme una fantastica avventura tra le migliaia di esemplari delle collezioni del Doderlein, molti dei quali appartenenti a specie oramai estinte in Italia ed in Sicilia – come lo storione, il gufo reale e il lupo – ed esemplari puri di specie reintrodotte, come il pollo sultano e il grifone. All’ingresso sarà consegnato a ciascuno un “taccuino da viaggio” su cui appuntare le curiosità e le chicche scoperte, e disegnare tutto ciò che più ha attirato la loro attenzione. Alla fine del percorso, nella sala didattica del Museo i bambini potranno dipingere con acquerelli l’animale preferito. Per partecipare alla visita (60 minuti), è necessaria la prenotazione: 091 7489995.

5,00 € attività didattica.

Info e prenotazioni:  www.coopculture.it

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“Dudi e la principessa con la barba” è l’evento che il Palermo Pride presenta insieme a Libreria Dudi domenica 14 aprile alle 10.30 nell’ambito della manifestazione La Domenica Favorita.

La Mik, drag queen con la barba, creazione esclusiva del make up artist Michele Costagliola che pure la impersona, si veste da principessa per leggere ad alta voce ai bambini dai zero a novant’anni le storie scelte tra i libri di racconti che riescono, nella semplicità di una narrazione dedicata ai piccoli, a parlare di diritti Lgbt+ ovvero di diritti civili. Storie come “Una bambola per Alberto” o “Julian è una sirena”, simili a quelle lette a decine di bimbi, genitori e passanti al Palermo Pride Village 2018 durante un pomeriggio che è stato a più voci ritenuto “il momento più politico” del Pride 2018.

“Dudi e la principessa con la barba” così è un format che il Pride decide di riproporre: “C’è chi racconta le favole alle mamme e ai papà chiamando “difesa della famiglia tradizionale” quella che in realtà è una costante campagna di discriminazione – sottolinea il direttivo di Coordinamento – Noi preferiamo raccontare storie, quelle vere, ai bambini e alle bambine, qualunque sia il genere e l’orientamento sessuale dei loro genitori”.

“Per la seconda volta e con grande entusiasmo siamo felici di partecipare come parte attiva a questa iniziativa che consideriamo importantissima per la città. Dudi da sempre e con grande attenzione intende schierarsi contro ogni discriminazione – commentano le libraie di Dudi – Abbiamo particolarmente a cuore la lotta alla discriminazione di genere, che nella creazione dello stereotipo trova il suo naturale e più odioso sviluppo, perché è quella più con la quale i bambini e i ragazzi vengono maggiormente in contatto attraverso la lettura”.

“È importante creare incontri come questo perché si deve potere parlare ai bimbi di tutto ciò che esiste – dice Michele Costagliola – per loro è bello oltre che normale vedere una principessa barbuta che racconta loro di famiglie composte da due mamme o due papà”.

Avete voglia di conoscere Bagheria e le sue leggende? Conosciuta come la “Villa dei Mostri” per le misteriose statue di cui è circondata, domenica 14 aprile dalle 11 alle 18, insieme alla Cooperativa Terradamare, potrete visitare la splendida dimora nobiliare voluta dal Principe di Palagonia.
Come in un percorso iniziatico, si ammireranno, tra le tante meraviglie: lo scalone monumentale a doppia rampa in marmo di Billiemi, le tante sale della Villa, tra cui l’enigmatica “Sala degli Specchi” con il suo gioco di sovrapposizioni tra magia e realtà, gli affreschi settecenteschi raffiguranti le Fatiche di Ercole e numerose altre sale visitabili per l’occasione.
Prenotazione obbligatoria, chiamando i numeri 329.8765958 – 320.7672134 o scrivendo a eventi@terradamare.org
Villa Palagonia - La villa di mostri di Bagheria - foto Vincenzo Russo Terradamare2
La storia di Villa Palagonia si inserisce su più livelli di narrazione, conosciuta come splendida dimora nobiliare, costruita a partire dal 1715  per conto di Ferdinando Francesco I Gravina Cruyllas, principe di Palagonia, ad opera dell’architetto Tommaso Maria Napoli e, altrettanto celebre,  per le storie connesse alle misteriose statue raffiguranti figure mostruose che circondano la villa.
Quest’ultima aggiunta, cosi suggestiva ed emblematica, causa della denominazione della villa come Villa dei mostri, si deve all’omonimo nipote  Ferdinando Francesco II, detto Il negromante.
Ma al di là dell’alone di mistero, resta eccezionale il patrimonio artistico della dimora bagherese.
Difatti, dall’impressionante facciata principale, animata da uno scenografico scalone a doppia rampa, si giunge al piano nobile.
Come un percorso iniziatico, il visitatore resta incantato dal vestibolo di forma ellittica fatto affrescare alla fine del Settecento con scene raffiguranti le Fatiche di Ercole.
Questo spazio è il proscenio dell’eccezionale Sala degli specchi, un grande salone di forma quadrangolare con il soffitto ricoperto da specchi posizionati
con angolature varie in modo da, in un gioco di sovrapposizioni tra magia e realtà, riflettere e deformare i presenti e contemporaneamente rendere unico questo spazio di altri tempi.
 Sala degli specchi - villa palagonia foto Vincenzo Russo Terradamare3
foto: Vincenzo Russo