Sunday, September 24, 2023
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Forse è per la vicinanza con Agrigento, ma quando si cammina da queste parti capita di immaginare di vivere la campagna siciliana di cento anni fa descritta nelle “Novelle per un anno” di Luigi Pirandello. Ci si aspetta, ad esempio, di vedere il corvo di Mìzzaro, protagonista di una delle novelle più note, volare in cielo con la campanella di bronzo attaccata al collo con lo spago. Nel 1984 i fratelli e registi Taviani usarono la scena del volo del corvo per cucire insieme alcune delle novelle pirandelliane nel film “Kaos”, con musiche di Nicola Piovani. Le riprese aeree sulla campagna siciliana, che scorrono all’inizio del film, sono lo sguardo distante del corvo sulle vicende umane. Il corvo ha più o meno lo stesso punto di vista di chi cammina sulle creste della montagna sicana, alta sulle campagne di Bivona, Santo Stefano Quisquina e Palazzo Adriano. Belle creste, ripidi versanti, valli verdi in inverno e gialle d’estate, querceti fitti, rocce pelagiche e paesaggio maestoso e sereno. Il percorso domina due valli orientate a nord: la Valle Grande e la Valle Piccola. Le cime più vicine sono il Monte delle Rose (m 1436) ad ovest e il Pizzo Catera (m 1192) ad est. Il nome attribuito dagli arabi al Monte delle Rose era Geneleungrad (in arabo: ﺟﺒﻞ ﺍﻟﻐﺮﺍﺏ‎, jebel el-ghurāb) che guarda caso significa proprio “monte del corvo”.

Programma
Raduno alle 7.30 a Piazzale Lennon/Giotto e partenza alle ore 7.45 per Santo Stefano Quisquina e contrada San Filippo (m 1082). Chi provenisse da altre città siciliane concordi un appuntamento diverso con la guida. A piedi per contrada Malinverno e cima di Monte Scuro. Poi per creste attraverso Pizzo San Filippo, Portella dello Spagnolo e Monte Pernice (m 1393). Discesa al punto di partenza per il versante SE di Monte Pernice. Pranzo al sacco in cresta. Rientro a Palermo previsto per le 19.00.

Scheda tecnica
Dislivello: m 400 circa;
Lunghezza del percorso: km 9 circa;
Natura del percorso: sentiero, sterrata e terreno naturale;
Difficoltà: media, due “omini”

Collegamenti
la novella: http://www.classicitaliani.it/pirandel/novelle/06_083.htm
il film: https://www.youtube.com/watch?v=w5L1M5lTGyk
il monte del corvo: https://it.wikipedia.org/wiki/Monte_delle_Rose
Bivona: https://it.wikipedia.org/wiki/Bivona

Informazioni e adesioni: Giuseppe 3403380245; info @artemisianet.it
Quota di partecipazione €8;
contributo spese di trasporto (per chi fruisce di passaggio auto), €8 a passeggero.

 

Giuseppe Ippolito

Da anni prima tra le cose da vedere a Palermo, secondo la classifica TripAdvisor, all’interno del piano nobile di Palazzo Torre Piraino, è frutto di un lungo lavoro di scoperta e accurato restauro. La casa museo Stanze al Genio contiene la più grande collezione di maioliche al mondo: una casa museo in cui sono raccolti secoli di maioliche, vecchi giocattoli, scatole di latta d’epoca, cancelleria, bottiglie d’inchiostro, etichette pubblicitarie della metà del XX secolo ed una nuova sezione di ceramica contemporanea.

Insieme a Terradamare e allo stesso collezionista Pio Mellina, sarà possibile ammirare questa straordinaria collezione e ascoltare la storia di come una passione per il collezionismo è stata in grado di conservare la bellezza all’interno della bellezza stessa e a offrire ai visitatori un viaggio nei secoli e nell’arte.
Appuntamento sabato 17 febbraio 2018 via Garibaldi 11 dalle 17 alle 23.
L’evento fa parte del calendario ‘Capitale Italiana della Cultura 2018’. Prenotazione obbligatoria: 3298765958 – 3207672134 –
www.terradamare.org/infoline

casa museo stanze al genio - palermo - ph_vincenzo russo (4)

La Casa Museo Stanze al Genio ha sede all’interno di un abitazione privata. I visitatori possono apprezzarne la pavimentazione in maiolica dipinta e gli affreschi di fine 1700-inizi 1800. Un immenso patrimonio nascosto di maioliche antiche, cui negli anni si sono aggiunti anche altre collezioni.
Le oltre 5.000 maioliche esposte, di provenienza napoletana e siciliana (fine del XVI secolo – inizi del XX secolo) sono distribuite
nel piano nobile di Palazzo Torre Piraino,
Il fondatore è Pio Mellina, collezionista da bambino che con l’aiuto di alcuni amici è riuscito a coronare il suo sogno di condividere con appassionati e turisti questo piccolo mondo pieno di bellezza, passione per l’arte e il restauro. Pio nel tempo, grazie anche al supporto di appassionati, ha continuato a collezionare maioliche e
oggetti antichi d’arte, come calamai e scatole in metallo. Oggi la collezione è tra le più grandi al mondo.

Manal è una bambina di 11 anni sfigurata in viso e costretta a portare una maschera in attesa che un intervento di chirurgia plastica le restituisca il volto. I suoi lineamenti sono sfregiati a causa di un’esplosione avvenuta nella città di Kirkuk, in Iraq. Lo scatto è di Alessio Mamo, fotografo siciliano, candidato a vincere il World Press Photo 2018 per la categoria “People”.

 

Sono 312 in totale le fotografie nominate a vincere il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo che, dopo il successo dello scorso anno, sarà allestito in una mostra il prossimo settembre ancora una volta a Palermo – in una location ancora top secret – grazie all’impegno di Cime. La giuria ha selezionato i candidati in otto categorie, tra cui la nuova categoria ambientale: sono 42 i fotografi in gara di 22 paesi. Soltanto 5 sono italiani e soltanto 1 siciliano, di Catania. 15 hanno già vinto precedenti premi World Press Photo, mentre 27 sono stati riconosciuti per la prima volta.

 

La fondazione olandese ha così annunciato i candidati alla 61esima edizione del World Press Photo (WPP). Per la prima volta, quest’anno sono stati presentati tutti i finalisti e non direttamente i vincitori (come accadeva negli anni passati), che saranno invece annunciati il prossimo 12 aprile in un’apposita cerimonia ad Amsterdam.

 

Le foto, come ogni anno, offrono uno spaccato del nostro mondo con le categorie Attualità, Ambiente, General News, Progetti a lungo termine, Natura, People, Sports, Spot News. Solo 150 immagini saranno le protagoniste del più prestigioso concorso di fotografia, nato ad Amsterdam nel 1955 e selezionate da una giuria internazionale presieduta da Magdalena Herrera, direttrice della fotografia a Geo France: in lizza c’è anche lo scatto di Alessio Mamo che, a luglio dello scorso anno, ha realizzato un reportage sull’ospedale di chirurgia ricostruttiva MSF ad Amman.
“Lei è una bimba sempre sorridente e felice nonostante la sua condizione non facile e partecipa a tutte le attività per bimbi in ospedale – spiega il fotografo che vive tra Palermo, Catania e il Medio Oriente -. Appena sono entrato nella sua stanza e l’ho vista con la maschera mi ha colpito molto e ho chiesto a lei e alla mamma se potessi fotografarla anche così. Essere candidato a ricevere uno dei premi più importanti di fotogiornalismo è un’emozione incredibile, soprattutto perché la categoria in cui la mia foto è candidata è ‘People’”.

World Press Photo 2018_Alessio Mamo_categoria People

Alessio Mamo è un fotografo freelance siciliano, nato a Catania. Laureato in Chimica, Alessio ha sempre preferito viaggiare alla vita chiusa all’interno di un laboratorio. Nel 2007 si è laureato in fotografia all’Istituto Europeo di Design di Roma. Nel 2008, ha iniziato la sua carriera nel fotogiornalismo volgendo il suo obiettivo verso temi sociali, politici ed economici contemporanei. È attento al fenomeno della migrazione, dei rifugiati, a partire dalla Sicilia fino al Medio Oriente e all’Asia. Le sue foto sono state pubblicate su importanti riviste internazionali come Times, Newsweek, Le Monde, Der Spiegel, The Sunday Times, Stern, National Geographic, Geo, L’Espresso, The Guardian, Le Nouvel Observateur, Focus Historia, Marie Claire e tra altri.

 

Nell’ambito della 35° esima edizione de La Macchina dei Sogni, festival di teatro di figura e di narrazione,  l’Associazione Figli d’Arte Cuticchio promuove un laboratorio sulle pratiche del narrare guidato da Mimmo Cuticchio con la collaborazione alla drammaturgia della scrittrice Beatrice Monroy, che si concluderà in una messa in scena nei giorni di  8, 9 e 10 giugno.
Il laboratorio è rivolto a giovani attori-narratori e inventori di storie anche con l’utilizzo di figure (marionette, burattini, ombre…) strumenti musicali, giocolerie,  che vogliano iniziare un’avventura che parte da Palermo, passa da Roma e prosegue per Roncisvalle, luogo di frontiera tra Francia e Spagna e simbolicamente centrale nelle storie del teatro dei pupi.
I racconti che nasceranno durante la fase del laboratorio, trarranno ispirazione dal sottotitolo del festival straziante meravigliosa bellezza del creato (cit. dal film “Che cosa sono le nuvole” di P.P.Pasolini) e dagli spazi stessi in cui avverrà la Macchina dei Sogni, Monastero di S. Caterina d’Alessandria.
Il laboratorio, che richiede da un lato un’elaborazione di storie e dall’altro la narrazione delle storie stesse, si articolerà in tre momenti più una tappa preliminare:
– da lunedì 9 a sabato 14 aprile a Palermo  alla fine della quale si confermeranno i partecipanti, i quali dovranno impegnarsi per tutto il periodo.
Il laboratorio è così organizzato:
1)    da lunedì 28 maggio a domenica 10 giugno – Palermo. Il lavoro sarà presentato al pubblico nei giorni del festival l’8, 9 e 10 giugno.
2)    data da confermare in luglio –  Roma
3)    dal 25 al 29 luglio –  Roncisvalle
Il terzo momento prevede il raduno all’aeroporto di Bordeaux dove un pullman ci porterà a San Jean Pied de Port e da lì, a piedi, si proseguirà per Roncisvalle dove trovarono la morte Orlando e i paladini di Francia in una cruenta battaglia.
Per partecipare al progetto non occorre tassa di iscrizione e/o di frequenza.
Coloro che verranno selezionati nei giorni di aprile come sopra indicato, potranno usufruire di una borsa di studio come sostegno ai costi di viaggio, vitto ed alloggio di mille euro per chi vive fuori la Sicilia, di cinquecento euro per coloro che abitano a Palermo. L’Associazione Figli d’Arte Cuticchio si farà carico inoltre del viaggio da Bordeaux a San Jean Pied de Port e da Roncisvalle a Bordeaux.
Coloro che vogliono partecipare devono mandare una richiesta entro e non oltre il 20 marzo p.v. accompagnata da curriculum, foto, motivazione, un piccolo scritto già utilizzato in un lavoro di narrazione (max una cartella) a pupi@figlidartecuticchio.com
Per info: 091.323400

Sul filone degli itinerari del mistero, tra simbolismi magici e alchemici caratteristici del lato segreto di Palermo, l’Associazione di promozione sociale TACUS Arte Integrazione Cultura  propone un’esclusiva visita guidata a Palazzo Zingone Trabia, con un’apertura straordinaria serale venerdì 23 febbraio.

A condurre la visita da lei stessa ideata sarà Valentina Molozzu, guida turistica autorizzata e storica dell’arte, attualmente impegnata nello studio dell’apparato iconografico di Palazzo Zingone Trabia, che, seguendo il linguaggio iconografico tipico dell’epoca tardo settecentesca, guiderà i partecipanti attraverso un percorso speculare, metafisico e simbolico, tra le sale del palazzo e all’interno della misteriosa Sala Araba, luogo in cui magia, alchimia ed esoterismo si fondono in unicum suggestivo e ammaliante evocando atmosfere surreali.

La sala araba sarà il fulcro di una ricca visita, della durata di 2h complessive, alla scoperta del simbolismo legato ai numeri e alle proporzioni, all’architettura, all’iconografia, ai percorsi iniziatici tipici della filosofia illuminista e massonica del XVIII secolo.

«Quello dell’esoterismo, dell’alchimia, del mistero legato alla numerologia – riferisce la guida – è un tema caro alla tradizione europea e Palermo, custode di secolari misteri, enigmi e segreti, ne è uno dei luoghi di maggiore espressione. Impossibile non rimanere “intrappolati” nella fitta rete di rimandi nascosti a regola d’arte all’interno di costruzioni e monumenti. Grazie alla disponibilità dei proprietari avremo modo di ammirare Palazzo Zingone Trabia, una piccola perla di simboli alchemici che riporta alla luce un pezzo di storia che, forse, non è stata ancora raccontata.»

Il raduno dei partecipanti è fissato alle ore 18:45 presso l’ingresso del in Via Lincoln, 47. La visita avrà inizio alle ore 19. Il contributo a sostegno dell’iniziativa è di €12 comprensivo di ticket d’ingresso al palazzo e guida turistica autorizzata.

L’evento organizzato da TACUS è aperto a tutti previa prenotazione obbligatoria da effettuarsi via whatsapp al numero 3202267975 entro e non oltre il 21/02 indicando nome e cognome di ogni partecipante | Esempio: Visita Palazzo Zingone 23/02 – Mario Rossi, Laura Patella

 

N.B.: la data e l’orario dell’evento in programma sono suscettibili di variazione. In caso di mancato raggiungimento del numero minimo di partecipanti e/o altre ragioni organizzative, lo staff si riserverà di annullare e/o posticipare l’evento in programma, comunicando tempestivamente eventuali modiche telefonicamente a tutti gli iscritti.

Dalla Grotta dell’Eremo della Quisquina a Monte Pellegrino, 192 km da fare a piedi attraversando il Parco dei Monti Sicani, l’Alto Belice Corleonese e la Conca d’Oro tra paesaggi mozzafiato e colori unici come solo la nostra Sicilia sa riservarciUn cammino suddiviso in diverse tratte, da vivere un settimana alla volta. Ricordiamo che si può partecipare a una tappa o anche a più weekend.

Programma

Sabato 17 marzo, Eremo della Quisquina – Santo Stefano Quisquina

Ci ritroveremo in mattinata all’Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina e dopo la visita alla S. Grotta partiremo per la prima tappa del Cammino: faremo solo 7 km ma suggestivi poichè passeremo dalla Quercia Grande e dalla Fattoria dell’Arte di Lorenzo Reina e da qui sino al paese dove in Chiesa Madre incontreremo il Rettore Mons. Antonino Massaro.

Nel pomeriggio breve visita del centro storico del paese; ne approfitteremo anche per portare le auto a Palazzo Adriano e trovarle là la domenica all’arrivo.

Il pernotto è previsto presso le case dell’Albergo Diffuso e B&B in paese; la cena sarà presso ristorante locale.

 

Domenica 18 marzo, Santo Stefano Quisquina – Palazzo Adriano

Di buon mattino partiremo alla volta di Palazzo Adriano: attraverseremo Pizzo Kadera e la dorsale della Montagna delle Rose (mt 1.436) per giungere dopo 24 km nel paese di rito greco-bizantino e reso famoso dal film Premio Oscar Nuovo Cinema Paradiso.

 

Note di viaggio

Si consiglia di portare un abbigliamento adeguato da trekking, scarpe chiuse e con suola non scivolosa, pantaloni resistenti, cappellino, zaino con scorta d’acqua, impermeabile per eventuale pioggia o vento, bacchette; oltre al pranzo al sacco portare frutta secca e dolci (meglio cioccolata) da condividere.

Essendo ancora in inverno, data le quote da raggiungere e l’esposizione delle vette le giornate saranno ventose e fresche per cui si consiglia di portare anche una giacca a vento.

Per aderire

Contattare al più presto (comunque entro lunedì 12 marzo) gli organizzatori ai numeri:

347.5963469  Giuseppe Adamo (organizzazione e logistica)

339.2009857  Giuseppe Geraci (tutor del Cammino)

328.4297536  Giuseppe Traina (tutor del Cammino)

L’organizzazione è a cura degli “Amici del Trekking sui Sicani” della Coop. La Quercia Grande.

Costi

Le spese previste per le prime due tappe sono: € 30,00 (Organizzazione, Guida e Assicurazione CAES); a questi vanno aggiunti: € 15,00/20,00 per la cena, € 25,00 per il B&B (pernotto in camera doppia ed abbondante colazione).

Come arrivare

Da Palermo, sulla Palermo-Agrigento, uscire a Lercara Friddi e proseguire per Prizzi; giunti al bivio di Filaga deviare sulla SS 118 per Santo Stefano Quisquina.

Da Agrigento, dallo Scorrimento Veloce AG-PA, uscire a San Giovanni Gemini; dopo aver superato i due paesi (Cammarata e San Giovanni G.), proseguire in direzione Santo Stefano Quisquina.

Da Sciacca: superare Ribera e proseguire sulla SP 32 per Cianciana; alle porte del paese deviare in direzione di Alessandria della Rocca prendendo poi la SS 118; superato Bivona si raggiunge Santo Stefano Quisquina.

Se sei interessato e vuoi essere aggiornato collegati al Gruppo fb “Amici del trekking sui Sicani” e all’evento: https://www.facebook.com/events/175048286416076/permalink/175048296416075/?notif_t=like&notif_id=1513004625773493

Organizzazione Giuseppe Adamo

Amici del Trekking sui Sicani

Coop. “La Quercia Grande”

Ti ricordo il Programma completo del Cammino in 5 WE:

 

1/5 W-E

Sabato 17 marzo 2018: dall’Eremo di Santa Rosalia a Santo Stefano Quisquina (7 km)

Domenica 18 marzo 2018: da S. Stefano Quisquina a Palazzo Adriano (24 km)

2/5 W-E

Sabato 7 aprile: da Palazzo Adriano a Burgio (15 km)

Domenica 8 aprile: da Burgio a Chiusa Sclafani (23 km)

3/5 W-E

Sabato 19 maggio: da Chiusa Sclafani a Campofiorito (18 km)

Domenica 20 maggio: da Campofiorito a Corleone (12 km)

4/5 W-E

Venerdì 14 Settembre: da Corleone a Ficuzza (20 km)

Sabato 15 settembre: da Ficuzza a Rossella (25 km)

Domenica 16 settembre: da Rossella a Piana degli Albanesi (16 km)

5/5 W-E

Sabato 13 ottobre: da Piana degli Albanesi a Monreale (24 km)

Domenica 14 ottobre: da Monreale a Monte Pellegrino (18 km)

Due giorni in Sicilia orientale per visitare Catania sotterranea, due siti dell’altopiano ibleo e la foce del fiume Simeto. Uno dei siti iblei è l’antica città di Palikè che secondo Diodoro Siculo fu rifondata da Ducezio, il condottiero dei Siculi, nel 453 a.C.. I resti della città si trovano su un’altura che domina la pianura dove sorgeva il mitico santuario dei Palici, divinità sotterranee dei Siculi, personificazione di due laghetti sulfurei che si trovavano nei pressi dell’odierna Palagonia (Ct). Il secondo sito è la chiesa rupestre di Santa Febronia di Contrada Coste, scavata sulla pareta di una balza calcarea tra il VI-VII secolo d.C. ingrandendo una tomba dell’età del bronzo. Vi si possono osservare affreschi del XIV-XV secolo. Dal pianoro che sovrasta la chiesa si domina la piana alluvionale del Simeto, l’Etna, il mare e la porzione settentrionale del Monti Iblei. Dopo la passeggiata alla foce del Simeto, interessante soprattutto per l’avifauna che vi trova rifugio, ci si sposta a Catania per splorarne il sottosuolo basaltico attraverso i suoi monumenti antichi: le Terme Achilliane, le Terme della Rotonda e il Teatro Romano la cui orchestra, in epoca tardo antica, fu trasformata in kolymbetra, grande piscina per spettacoli acquatici.

Catania_-_Teatro_Romano_04

Programma
Sabato 10 marzo: Alle ore 7.45 appuntamento a piazza John Lennon (ex piazzale Giotto) e partenza alle 8.00 con automezzi propri per Palagonia e sito archeologico di Palikè. Visita del sito e trasferimento alle Coste di Santa Febronia ed eremo omonimo. Nel primo pomeriggio spostamento alla Foce del Simeto e passeggiata lungo l’argine fino alla spiaggia. Proseguimento per Catania e sistemazione in albergo, cena in ristorante e passeggiata serale lungo la via Etnea.

Domenica 11 marzo: passeggiata a Catania sotterranea: le acque sotterranee, le Terme Achilliane, le Terme della Rotonda. anfiteatro e Teatro Romano. Rientro a Palermo previsto per le ore 18 circa.

Quota di partecipazione: €78 comprensiva di quota Artemisia, pernottamento e prima colazione in hotel a Catania (in camere doppie e triple), cena in ristorante (bevande comprese), parcheggio nelle vicinanze dell’albergo a Catania. La quota non comprende i pranzi al sacco e gli ingressi ai siti visitati a Catania (€3 Terme Achilliane, €6 Teatro Romano) .
Condivisione spese di viaggio (per chi fruisce di passaggio): €15

Prenotazione obbligatoria entro lunedì 26 febbraio con versamento acconto di 30 € (rimborsato in caso di disdetta se comunicata entro il 2 febbraio).

Per informazioni e prenotazioni telefonare a Luigia 3286655656.

Note in rete:
https://it.wikipedia.org/wiki/Palik%C3%A9
https://it.wikipedia.org/wiki/Palici
https://it.wikipedia.org/wiki/Divinit%C3%A0_ctonie#Il_mito_di_Ctonie
https://it.wikipedia.org/wiki/Febronia_di_Nisibis
https://izi.travel/it/e5f1-il-teatro-antico-di-catania/it

Artemisia, società cooperativa a r.l. per il turismo sostenibile e l’educazione ambientale. Via Serradifalco, 119 – 90145 Palermo. Tel 3403380245 E-mail: info @artemisianet.it www.artemisianet.

Il momento clou sarà una sfilata per via Atenea, l’appuntamento è fissato martedì grasso, 13 febbraio, con un concentramento per le 18 a Porta di Ponte.

Si ripristinerà persino la tradizione di “A morte e u funerali di nonnu Cannalivari”, con tanto di rogo purificatore del fantoccio, a indicare la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo, con canti e balli a piazza Municipio.

Non mancherà la musica di sottofondo, con la filodiffusione del centro che trasmetterà note adatte a un corteo carnevalesco.

Solo in occasione del carnevale, l’Accademia Michelangelo, diretta da Alfredo Prado, ha aderito all’appello del comitato civico – nato spontaneamente dall’impulso della dottoressa Alfonsina Quintini con l’intento di ripristinare i festeggiamenti carnascialeschi per le vie di Agrigento – e ha creato un laboratorio di maschere e costumi condotto dall’artista Mariangela Iovino – coadiuvata dalla professore Angela Arrigo e l’intero staff –, dove confluiscono abilità di pittura, manipolazione e trasformazione dei materiali e sperimentazioni di design creativo.

L’accademia Michelangelo ha lanciato un invito ai commercianti di via Atenea ad allestire le loro vetrine, con l’intento di trasformare la via centrale di Girgenti in una sorta di festa a cielo aperto.

Inoltre ha previsto un contest per il miglior allestimento in tema. Saranno 5 le targhe che premieranno le esposizioni più riuscite.

In quest’ambito gli studenti hanno prestato la loro creatività e diversi negozi del centro hanno già preparato vetrine ispirate alla festa.

 

 

La Fondazione Sicilia mette a disposizione un fondo di 175 mila euro destinati a progetti sulla fruizione dei beni culturali, l’arte, l’istruzione, la ricerca scientifica e lo sviluppo sostenibile. Il bando punta soprattutto sui giovani per favorire la conoscenza dei beni culturali, la loro conservazione o restauro; rendere le strutture scolastiche più accessibili e sicure e favorire l’inclusione degli studenti; incoraggiare la ricerca scientifica e accademica e valorizzare le eccellenze dell’isola.
Potranno fare richiesta di contributo enti pubblici e privati senza fini di lucro, associazioni, istituzioni e cooperative che operano nei settori e con gli scopi indicati dalla Fondazione.
Il modulo per le richieste potrà essere scaricato dal sito www.fondazionesicilia.it.
Le domande, sottoscritte dal legale rappresentante e corredate dalla documentazione richiesta, dovranno essere inoltrate, mediante posta certificata, entro il 31 marzo 2018 all’indirizzo segreteria.fondazionesicilia@postacertificata.org
“Scommettiamo sui giovani e sulla valorizzazione della cultura, che non può non passare per l’inclusione sociale – dice il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore – perché riteniamo che questo sia l’unico modo per promuovere la crescita e lo sviluppo del territorio. In questo senso, per esempio, in occasione di Manifesta12, ci impegniamo a sostenere la creatività giovanile nel campo dell’arte contemporanea”.
La Fondazione è quindi alla ricerca di progetti che contribuiscano a preservare la memoria della comunità e a promuovere lo sviluppo socio-economico del territorio; che valorizzino beni culturali poco conosciuti, come archivi storici e biblioteche; che favoriscano l’inclusione scolastica e lo sviluppo in ambito scientifico e tecnologico, anche attraverso il finanziamento di borse di studio o dottorati di ricerca sulla realtà economica e culturale della Sicilia. anche in relazione alle ricadute sul territorio.

Arrivano le borse gioiello fatte a mano, coloratissime e in versione coffetta e da polsino di Carla Boumedil.

L’artista ventunenne, parigina di nascita, siciliana di madre e residente a Milano, le ha battezzate ‘Pupa’ e ‘Pupetta’.

Carla

“Sono lavorate ad uncinetto grazie ad un sapiente miscuglio di filati: lana, cotone e canapa – spiega Carla – ci sono anche cordoncini e poi vengono impreziosite con accessori molto luminosi e ricercatissimi”.

La giovanissima designer (che studia economia aziendale alla Cattolica) inizia facendo regali personalizzati alle sue amiche speciali parigine, le borse ottengono immediato successo, tanto che la voce si sparge velocemente e sempre più persone le richiedono, così Carla Boumedil decide di creare il marchio Lia’s bag (le borse di Lia), in ricordo di sua nonna. Riceve subito l’attenzione di numerose boutique di altissimo livello, da quelle parigine a quelle della località sciistica Crans-Montana, dove sono già presenti da qualche mese.

Queste deliziose borsine, si diceva, sono coloratissime e curate nei minimi dettagli, basti pensare che ognuna è foderata a mano con tessuti damaskati a tema. Ci sono quelle che presentano dettagli in pelliccia per l’inverno e coralli veri o altre pietre naturali per la versione estiva. Altre sono tempestate di cristalli, catene, camei, bottoni preziosi, passamanerie ricercatissime e ognuna è sempre diversa dall’altra. Quello di Lia’s bag insomma è un mondo molto fantasioso e ricercato che rende sempre originale chi decide di indossare un piccolo grande capolavoro. La originale creatrice di moda vuole estendere la sua produzione in altre parti del Mondo e se volete conttattarla anche solo per ammirarare queste delizie andate su instagram e cercatela come Las.Bag, oppure scrivetele un messaggio su liasbag@gmail.com. Non ve ne pentirete.